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Fiume Nilo |
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Cinquemila anni fa si svilupparono le grandi civiltà dell'antico Egitto e della Mesopotamia. Entrambe avevano in comune la presenza di grandi fiumi che rendevano fertili i terreni e servivano anche come vie di comunicazione. Questi fiumi sono il Nilo in Egitto e il Tigri e l'Eufrate in Mesopotamia.
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Fiume Tigri |
I popoli furono capaci di insediarsi in queste regioni, organizzarsi socialmente ed economicamente. In comune le due civiltà avevano anche l'organizzazione politica e sociale: un potere centrale nelle mani si un sovrano.
In Mesopotamia, oltre a una crescita produttiva, ci fu un grande impulso culturale che portò alla nascita delle prime città nella storia dell'uomo: la cosidetta rivoluzione urbana.
I primi insediamento sorsero lungo le rive dei fiumi (città fluviali): è il caso di Ninive sulle sponde del Tigri e di Ur o Babilonia sul fiume Eufrate. Con lo sviluppo degli scambi commerciali, nacquero nuovi centri abitati, sedi di mercati. I più importanti erano in Siria e sulle rive del Mediterraneo (Ebla, Tiro, Biblo, Palmira).
IL FENOMENO DELL'URBANIZZAZIONE
Quando, sul finire del IV millennio, vennero fondate le prime città, esse assunsero tipologie del tutto nuove, che non rappresentavano assolutamente evoluzioni o ampliamenti dei villaggi neolitici preesistenti. Rispetto a un insediamento agricolo preistorico, infatti, la città non era solo più grande, ma anche e soprattutto diversamente organizzata. In essa, del resto, non vivevano né contadini, né allevatori, che preferivano rimanere nei villaggi, dove godevano di una evidente comodità nell'essere più vicini ai campi e al bestiame.
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Babilonia (ricostruzione) |
Gli abitanti delle città erano quindi artigiani, mercanti, soldati, funzionari, magistrati e sacerdoti. Nella città antica, si andava precisando una netta divisione del lavoro, dalla quale è discesa in modo praticamente diretto, una prima suddivisione in classi sociali. Al vertice di questa gerechia, vi era il sacerdote, con il suo potere economico e politico, al quale si affiancava il re che aveva il compito di guidare l'esercito in guerra. C'erano poi i funzionari e gli scribi che si occupavano di registrare i contributi versati al tempio. Seguivano i guerrieri con il compito di difendere la città, e gli artigiani, i tessitori, i fabbri, gli allevatori e infine i contadini e gli schiavi.
Ogni classe trovava la proprio collocazione in uno spazio fisico ben defninito. Sorgevano interi quartieri nei quali si concentravano, ad esempio, tutti gli artigiani di un certo settore. Ogni quartiere era poi collegato con gli altri attraverso un sistema di strade il più regolare possibile, spesso a maglia ortogonale od organizzato intorno a luoghi-simbolo del culto (templi) o del potere (palazzo reale).
L'intero abitato, infine, era circondato da solide mura, di mattoni crudi, che vennero poi sostituiti da quelli cotti, più solidi e talvolta anche in pietra. La città diventa simbolo della potenza e della ricchezza dei suoi abitanti.
LE CITTÀ-TEMPIO DEL VICINO ORIENTE
Le città della Mesopotamia erano strettamente legate alla presenza del sovrano ed erano quindi organizzate intorno al palazzo reale. Il palazzo era il luogo di accumulazione, trasformazione e distribuzione della ricchezze della comunità, prime fra tutte le risorse alimentari. L'edificio era circondato da un'aura di sacralità, dovuta alla connotazione religiosa del sito.
Il tempio è stata la prima architettura con un ruolo-guida nella società, grazie al forte valore simbolico. Per esempio, nelle città sumeriche, il monarca era anche sacerdote supremo e, secondo la mitologia, era fatto scendere dal cielo per governare.
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Uruk (ricostruzione digitale) |
La città aveva forma circolare e sviluppo radiale, era difesa da mura imponenti e suddivisa, al suo interno, da strade disposte secondo i punti cardinali. Al centro si innalzava la torre sacra, la ziqqurat.
Se in Egitto il processo di urbanizzazione fu improvviso e rapido a partire dalla fine del IV millennio, in Mesopotamia si sviluppò prima ma in modo graduale. Si è riscontrata, già in questa fase, una certa attività pubblica legata al tempio. Questo veniva collocato in posizione centrale. Assunse presto una specifica caratterizzazione architettonica, confermando inoltre la presenza di una organizzazione collettiva del lavoro: servivano grandi quantità di mezzi e di uomini, capaci di offrire prestazioni specializzate. Occorrevano strade e canali sicuri per il trasporto del materiale da costruzione.