lunedì 16 novembre 2015

I SUMERI - PERIODO PROTOSTORICO: la scultura

Lo stile delle opere è naturalistico,  spesso senza alcuna caratterizzazione. Le statue rappresentano figure umane in pose ieratiche. Questo è stato ottenuto tramite l'inespressività dello sguardo che cerca di evocare spiritualità e trascendenza.
La scultura, e in generale tutta la statuaria, assume significati legati al pensiero dell'uomo mesopotamico, al modo di esprimere la sua spiritualità.  La statua diventa il simbolo del rapporto tra il fedele e il dio, un rapporto tradotto nelle posture dei soggetti artistici: atteggiamento di devozione e rispetto. 
La funzione sociale della statuaria mesopotamica rimarrà intatta per molti secoli ma la semplicità della lavorazione della pietra,  la postura e l'umile reverenza del fedele sono aspetti che si conoscono meglio a partire dal III millennio a.C. Vediamone due esempi.
Busto di fedele da Uruk
Il busto di fedele ritrovato a Uruk dovrebbe rappresentare la massima autorità cittadina,  riconoscibile per i lunghi capelli raccolti sulla nuca tramite un diadema, per la lunga barba arrotondata e scolpita tramite profondi solchi orizzontali e, infine, per il corto gonnellino e la cintura. La figura ha le mani chiuse a pugno, vicine e giunte sul ventre; è ferma, rigida, con una muscolatura possente che ne evidenzia la staticità e il senso di eternità che ne deriva. Il naturalismo, in questo caso, supera l'astrattismo tipico del periodo. 
Testa di Warka
Questa forte e nuova tendenza al naturalismo sembra superare le prime statue del periodo di Ubayd per cercare una maggiore chiarezza descrittiva.
Lo si vede chiaramente nella bellissima testa femminile di Warka, una delle più significative testimonianze dell'arte sumerica. Vicino la parte terminale dei capelli, la testa presenta dei fori che probabilmente servivano a ospitare i supporti di una lamina, in oro e incisa, che permetteva di rappresentare nel dettaglio l'elaborata acconciatura femminile.

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