sabato 10 ottobre 2015

Aosta, Malta e Sardegna

Piantina
Aosta megalitica
Aosta è la città italiana dove sono stati trovati la maggior parte dei resti megalitici in Italia. Questi resti testimoniano una società economicamente e culturalmente evoluta rispetto alle altre dello stesso periodo. Si tratta di un'area sepolcrale dove venivano celebrate anche cerimonie rituali. Durante gli scavi sono rinvenuti tombe, reperti, stele antropomorfe, dolmen e altri segni, come buchi per pali e arature sacre. 
Gli allineamenti sembrano seguire l'orientamento di un'area arata secondo precisi riferimenti astronomici. Tutti sono rivolti al sorgere del Sole nel solstizio d'inverno.
L'area fu probabilmente realizzata in tre fasi. I lati del basalmento triangolare su cui poggia il dolmen denominato tomba II, sono orientati secondo il tramonto e l'alba al solstizio d'inverno, il tramonto della Luna nella sua massima declinazione. 
E' molto interessante anche la disposizione delle stele-antropomorfe. Sono una vicina all'altra e di altezza compresa tra i 2 e i 3 metri. Seguono due allineamenti ortogonali, dentro l'area sacra. 

I templi di Malta
Templi di Ggantija
Dal IV secolo a.C., tutto l'arcipelago maltese fu interessanto da un'intensa fase costruttiva. Vennero erette architetture megalitiche molto originali, in particolare i complessi monumentali dei santuari. Questi templi sorgevano su alture o vicino guadi o approdi. La prima fase di questo periodo prende il nome dal sito di Ggantija, nell'isola di Gozo. Si tratta forse del primo esempio di architettura templare a lobi: un corridoio centrale sul quale si affacciano locali absidati, dietro ai quali tre altri vani sono disposti attorno a un cortile. Tutti i complessi sacri sono circondati un possente muro a forma di D. Questi edifici templari potevano raggiungere i 9 metri di altezza. Le facciate si aprivano  su ampi cortili. L'ingresso era segnalato da tre enormi monoliti. Gli interni venivano spesso intonacati, dipinti e arricchiti da rilievi geometrici o figure di animali. La tecnica realizzativa prevede la realizzazione di una doppia parete con blocchi squadrati di calcare, esternamente di grandi dimensioni, internamente più piccoli. Il tetto era in legno o paglia. 

Il megalistismo in Sardegna
Anche la Sardegna è protagonista del fenomeno del megalistismo, sia con strutture megalitiche vere e proprie, sia con i caratteristici nuraghi.
Tomba dei giganti
A partire dal IV millennio a.C. sono testimoniate sull'isola camere funerarie quadrangolari costituite da lastre verticali di pietra (tombe a cista), poste all'interno di circoli di lastrine di pietra; alle necropoli spesso sono associati menhir. Risale allo stesso periodo la domus de janas, sepolture collettive dentro piccole grotte scavate nella roccia. Ne esistono di diversi tipi: a pianta rotonda o quadrata, con più celle poste e T o a croce. Gli ambienti interni riproducono la struttura delle abitazioni: stanze circolari o rettangolari, tetti conici o a doppio spovente, soffitti sostenuti da pilastri o colonne, nicchie e giacigli di pietra. 
Dalla prima metà del II millennio a.C., compaiono le cosiddette "tombe dei giganti", strutture destinate a sepolture collettive, caratteristiche del megalistismo sardo. La particolarità sta nell'esedra frontale, composta da una serie di lastre verticali di altezza crescente verso il centro. La stele centrale è diversa dalle altre: i lati sono verticali e la parte superiore è arcuata. La base presenta una piccola apertura che immette nella camera sepolcrale.

Nuraghe sardo
Dello stesso periodo sono i nuraghi: sull'isola ce ne sono almeno 7 000. Se ne distinguono di due tipi: il nuraghe a tholos e il nuraghe a corridoio.
Il nuraghe a tholos è una torre troncoconica con una camera circolare interna che forma una volta ogivale. La torre a tholos è il nucleo originario di strutture più articolate con torri secondarie, cortili e bastioni. 
I nuraghi a corridoio hanno un corpo principale in muratura attraversato da un corridoio su cui si aprono una o più celle. Attorno al nuraghe si sviluppa un villaggio di capanne circolare di pietra con tetti di paglia. 

Il nuraghe ha spesso funzione militare, a protezione di un villaggio e di un territorio da cui il villaggio trae le risorse per la proprio sopravvivenza; il controllo dei campi, pascoli, corsi d'acqua, risorse minerarie doveva essere infatti motivo di scontri frequenti tra le comunità.


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