venerdì 2 ottobre 2015

L'arte nel Neolitico

Il Neolitico è il periodo più recente dell'Età della pietra: è il momento in cui la pietra levigata sostituisce quella scheggiata tipica del Paleolitico. I mutamenti più significativi avvengono a livello sociale e produttivo. L'uomo inizia a dedicarsi all'agricoltura e alla pastorizia. E questo lo porta a diventare sedentario: lo stanziamento consente poi di stabilire relazioni sociali più intense.
L'uomo acquisisce nuove abilità e tecniche: impara a tessere le prime fibre vegetali, costruisce i primi telai, riconosce i diversi tipi di pietre e il loro uso, costruisce asce per il disboscamento, cuoce e conserva i cibi. Questo cambiamento è noto come "rivoluzione neolitica".
Mentre l'uomo del Paleolitico era dipendente dal proprio habitat, l'uomo del Neolitico intraprende un cammino di dominio sulle risorse naturali: seleziona le specie o le caratteristiche più favorevoli provocando mutazioni morfologiche, interviene sui ritmi di crescita, controlla i cicli di produzione, nascita e morte, modifica l'ambiente che lo circonda.
Giara da Tell Hassan
Anche la produzione artistica subisce un cambiamento e si differenzia in base alla cultura e all'area geografica. Per capire meglio le diverse fasi è utile lo studio della ceramica: in particolare ciotole e vasi.
Alla fine del VII millennio, la ceramica era diffusa in tutto il bacino del Mediterraneo. E' nota la produzione di vasi campaniformi, cioè a forma di campana rovesciata, decorati  con linee parallele, diritte od ondulate, motivi ad intreccio, cerchi o spirali. Ed è proprio la spirale il motivo nuovo di questo periodo: la ritroviamo sulle ceramiche ma anche sulle incisioni rupestri. La linea circolare, che torna verso il punto centrale, viene interpretata come la ciclicità dei ritmi biologici e riproduttivi dell'uomo e della natura.
Pastori e bovini, pittura dei Tassili
Le prime espressioni artistiche riguardano però la produzione di statue-stele, statuette fittili (cioè in terracotta), incisioni e dipinti. L'uomo neolitico ha la consapevolezza dell'ambiente che lo circonda. Lo si può notare nelle figure animali, come il bisonte, nella Pittura rupestre dei Tassili, ritrovata nel Sahara. Le forme però sono molto schematiche: spesso le figure sono individuate solo con pochi tratti. Compaiono segni geometrici. Le immagini servono a documentare un avvenimento o trasmettere un'informazione.  


Le prime forme di architettura e la nascita delle città
Terramare emiliana
Le prime forme di architettura risalgono a quando l'uomo è diventato sedentario, dando origine a veri e proprio villaggi. Interessanti sono i villaggi palafitticoli, le cui case sono cioè elevate su piattaforme sostenute da pali conficcati nel terreno. Questo tipo di soluzione abitativa era molto diffuso su tutto l'arco alpino. Un particolare villaggio palafitticolo è quello delle terramare, molto numerose in Emilia-Romagna. Questi insediamenti erano delimitati da un argine e da un fossato. 
Sassi di Matera
Un altro metodo era quello di scavare le abitazioni nella pietra o negli anfratti del terreno. L'esempio più famoso è quello dei Sassi di Matera, composti da caverne scavate nel tufo, a volte sovrapposte le une alle altre e disposte lungo un ripido pendio. Il primo insediamento risale a 10 000 anni fa. Le parti scavate e quelle costruite si compenetrano, in modo che il tetto di un'abitazione diventi la strada di accesso all'altra superiore.

Nessun commento:

Posta un commento