L'arte di Naqada si sviluppa in Alto Egitto tra il 3900 e il 3060 a.C. E' conosciuta principalmente grazie ai riti funerari. Era già radicata la credenza nell'aldilà: i morti non venivano ancora mummificati, ma deposti in fosse ricche di corredi funerari.
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Cartina | |
Questo periodo viene diviso in tre fasi:
- Naqada I (amraziano): tra il 3900 e il 3650 a.C.
- Naqada II (gerzeano): tra il 3650 e il 3300 a.C
- Naqada III (semainiano): tra il 3300 e il 3060 a.C.
Da sempre gli storici e gli studiosi si pongono la domanda sulla provenienza dei popoli che hanno dato vita alla civiltà egizia. Le teorie più accreditate sono due:
- invasori che, arrivando dalla Mesopotamia e attraverso il Mar Rosso, sono giunti in Egitto creando la "razza dinastica"
- popoli provenienti dalla terra di Punt, nell'attuale Somalia (teorie formulata da Petrie)
A prescindere da quale delle due sia la più veritiera, è costante la presenza di ceramiche e necropoli.
NAQADA I
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Vasi con bordo nero |
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La produzione di ceramiche è l'elemento caratterizzante di questa fase. Sono vasi di forma aperta, dal fondo rosso e talvolta decorati con disegni geometrici bianchi (linee, trattini, zig-zag). Verso la fine di questo periodo si osservano anche rappresentazioni stilizzate di animali (ippopotami, coccodrilli), figure umane, scene di caccia e di culto, riti sacri e barche.
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Figurine | |
Un'altra produzione importante è quella dei vasi di forma conica, rossi all'esterno ma con bordi neri. Venivano capovolti e cotti. In questo modo i bordi si annerivano. Sono attestati scambi commerciali tra Alto e Basso Egitto. Un vaso fabbricato con pietra del Nord è stato trovato a El-Amra. La pietra è uno dei materiali fondamentali in questo periodo. In molte sepolture sono state rinvenute tavolozze e mezza discoidali. Le prime erano realizzate in scisto e venivano usate per i cosmetici. Anche il rame veniva importato dal Sinai o forse dalla Nubia, dalla quale provenivano ossidiana e oro. Le figurine umane, sia maschili che femminili, erano eseguite in avorio o terracotta. Forse erano associate al culto della fertilità.
NAQADA II
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Vasellame | |
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Pettini | |
In questo periodo si assiste alle prime migrazioni e alla fondazione delle prime città. L'arte si sviluppa e si diversifica. Ci sono vasi in pietra levigata, elementi in lapislazzuli, oggetti in rame (spille, pettini, amuleti e perle), coltelli in osso, calici dai bordi neri. I cambiamenti più evidenti sono nell'ambito della ceramica, delle tavolozze per cosmetici e figurine umane. C'erano scambi con la Palestina e la Nubia.
La differenza più evidente con il periodo di Naqada I, per quanto riguarda la ceramica, è l'inversione dei colori: si usano pigmenti bruni su un fondo nocciola. Le decorazioni si evolvono: scene più strutturate ma più misteriose come una barca con molti remi, due cabine, uno stendardo e personaggi sul ponte. E' stata interpretata come un villaggio con le sue palizzate.
Le tavolozze cambiano forma: scudo o mezzaluna con bordi seghettati da cui fuoriescono teste di serpente o di uccelli.
NAQADA III
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Paletta con bassorilievi | |
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Coltelli decorati |
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Lo stato diventa sempre più centralizzato ed emerge una classe sociale di élite (con tombe più lussuose rispetto alle altre). Il sito archeologico di Ieracompoli è uno dei più significativi. E' stato ritrovato un gruppo di villaggi chiuso da un recinto, una necropoli e, forse, un tempio arcaico edificato in legno. La tomba n° 100 conteneva pitture con il tema della barca ma anche personaggi fluttuanti nello spazio e un ammaestratore di animali. Queste pitture presentano caratteri che ritroveremo nei successivi 3000 anni: la rappresentazione di uomini e oggetto senza pretesa di realismo, i colori simbolici e l'uso di registri.
I coltelli con lama di selce e manico in avorio conoscono un enorme sviluppo. Uno dei più belli è conservato al Louvre: è il coltello di Gebel el-Arak che su lato rappresenta scene di caccia di ispirazione sumerica e sull'altro un combattimento tra due diversi gruppi etnici. Le scene cono scolpite a bassorilievo su avorio di ippopotamo.
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Tavolozza con bassorilievo |
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Anche le tavolozze cambiano molto. Diventano oggetti istoriati, decorati con bassorilievi. Viene mantenuta la forma a "coppa". La più nota è la Tavolozza di Narmer che segna la fine del periodo Naqada III e della famosa "Dinastia 0".
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