Statua di Gula |
Sono molto scarse le tesimonianze sulla statuaria della III dinastia di Ur. Quindi è complesso comprendere gli aspetti principali di questo settore. In particolare, la grande conoscenza della statuaria di Gudea di Lagash del periodo precedente rischia di falsare le considerazioni della statuaria del periodo neosumerico. Inoltre le uniche statue del periodo sono prive di provenienza e quindi non vi è nemmeno certezza sulla loro realizzazione. Tra le opere neosumeriche c'è la statuetta di una sacerdotessa o della dea di Gula, rinvenuta presso il Giparu di Ur, residenza delle grandi sacerdotesse di Nanna e luogo di culto della dea Ningal. La statua, opera votiva per le sacerdotesse di sague reale, porta i capelli ondulati che si dividono in modo ordinato sotto la tiara, scendendo a ciocche sulle spalle. La tiara, probabilmente a corna per riconoscere le origini divine del personaggio, doveva inserirsi sui fori presenti sulla statua. Anche le oche e i flutti rappresentati sul trono sono simboli divini. Gli occhi e il naso erano incavi per ospitare qualche innesto prezioso (oro e argento). Questo reperto permette di riconoscere una tecnica di altissimo valore e una resa naturalistica quasi perfetta. Solo con la fine di questo periodo si notano alcuni aspetti meno rigidi nei volumi ma anche una mggiore ricercatezza delle forme e dei particolari.
Nessun commento:
Posta un commento