lunedì 29 febbraio 2016

I SUMERI - PERIODO NEOSUMERICO: il rilievo

Stele di Ur-Nammu
Il rilievo neosumerico mostra grandi differenze formali e tematiche rispetto a quello akkadico, soprattutto quello rupestre, che sembra essere una celebrazione delle imprese del sovrano. La stele neosumerica, invece, continua a essere usata come mezzo di comunicazione tra il sovrano e il dio e per certificare le imprese militari ed edili del re.
Il rilievo neosumerico, come documentato prima a Lagash e poi a Ur, mostra nuove tendenze che troveranno uno sviluppo più ampio del periodo paleobabilonese: le soluzioni iconografiche sono eleganti, poco schematiche e con nuovi volumi che sembrano diffondersi già dal periodo di Ur-Nammu.
Le somiglianze con l'arte lagashita ci fanno pensare a una grande comunicazione tra le botteghe più antiche di Lagash e le più recenti officine di Ur. 
Una delle opere più significative del periodo è la stele votiva di Ur-Nammu che doveva commemorare le numerose opere di costruzione del dinasta. Il monumento è lavorato sui due lati, diviso in cinque fregi da listelli. Purtroppo è stato fortemente danneggiato. Con molta probabilità la stele fu gravemente deturpata dagli Elamiti al momento della distruzione della città verso la fine del III millennio.
La stele presenta il sovrano mentre omaggia Ninhil ed Enlil (divinità del maggiore santuario di Nippur) su di un lato, Enki e Ninmakh sull'altro. Divinità minori, connesse a qualche aspetto fertilistico della natura, sono raffigurate nella parte più alta della stele dove il principe Shulgi è sostenuto dal dio Enlil, padre del giovane erede come ricordato in alcuni inni dello stesso periodo. Nei fregi inferiori, insieme al sovrano sono rappresentati numerosi rituali cerimoniali in cui prevale l'omaggio alla coppia divina di Ur, Nanna e Ningal. Lo svolgimento. Oltre a questo, sono presenti lo svolgimento di riti epatoscopici, le celebrazioni sacre davanti alle statue di Shamash e Ningirsu, la festa religiosa con musicanti che suonano.

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