venerdì 5 febbraio 2016

I SUMERI - PERIODO NEOSUMERICO (2120 - 2004 A.C.)

Con il crollo della dinastia di Akkad intorno ai primi anni del XXII secolo a.C. a causa delle invasioni dei guti, popolazione montana di origini luraniche, la Mesopotamia vede una scarsa presenza di nuovi arrivati e l'ascesa della II dinastia di Lagash che con Gudea dominò probabilmente la Babilonia meridionale e centrale. Meno probabile è il dominio su Anshan, centro dell'Iran sud-occidentale, sebbene alcune iscrizioni celebrative ricordino esplicitamente la vittoria sul "paese di Anshan". 
Gioco da tavola
I guti vengono definitivamente sconfitti intorno al 2119 a.C. quando il sovrano Utukhegal ricorderà di avere cacciato gli invasori e di aver liberato i paesi di Sumer e Akkad. La gloria del re di Akkad sarà però molto breve: dopo soli sette anni di regno, dovrà cedere il posto a Ur-Nammu, già governatore di uno dei maggiori centri della Mesopotamia meridionale, che assumerà il titolo di "re di Sumer e Akkad", fondando la III dinastia della città di Ur.
Con i sovrani di Ur l'intera Mesopotamia conosce un periodo di grande prosperità economica e di forte stabilità politica; Ur-Nammu e i suoi successori si adoperano per realizzare un programma di organizzazione statale mirato alla centralizzazione delle risorse amministrative e produttive attraverso la destituzione della autorità locali a vantaggio di funzionari centrali.
Maggiori sono i problemi sul fronte occidentale e settentrionale, dove gli Amorrei costituiscono una minaccia per l'apparato amministrativo e politico dello stato neosumerico. Una grave crisi economica, le pressioni amorree a norde e soprattutto l'intervento militare elamita, culminato con la distruzione e il saccheggio  della città nel 2004 a.C., metteranno fine alla prosperità di Ur e di tutta la Mesopotamia che tornerà ad esser frazionata in centri di importanza regionale impegnati a prevalere uno sull'altro.

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