L'impegno militare di Assurnasirpal II permette di gettare le basi di una più ampia organizzazione imperiale che ha il proprio nucleo politico e amministrativo all'interno del cosiddetto triangolo d'Assiria. Con Assurnasirpal II la capitale viene spostata a Kalkhu, piccola città medioassira che verrà ristrutturata, ampliata e decorata fino a diventare una delle più splendide capitali del regno.
Il programma figurativo di Assurasirpal II si integra a una lunga serie di epiteti (potente, energico, importante, lodevole, possente, splendente) che il sovrano usa in modo meno generico di quanto si facesse in passato, esaltando, una volta di più, qualità morali e fisiche indispensabili per la buona riuscita delle azioni militari. Il re assiro compare in prima persona, è il protagonista assoluto delle dispute militari, come arciere alla base di una fortezza assediata, alla testa dell'esercito negli assedi di città fortificate, mentre conduce i propri uomini in battaglie campali, con le truppe mentre attraversa l'Eufrate o riceve i tributi delle città sottomesse; la lettura complessiva dell'impianto figurativo non solo presenta il sovrano bene inserito tra i soldati del suo esercito, ma genera un nuovo modello eroico in cui il re diventa il guerriero imbattibile che sconfigge avversari e distrugge rocche inespugnabili.
Questa tradizione epica della figura del sovrano esalta l'immagine della regalità che diventa il fulcro di tutte le imprese vittoriose dell'esercito, ne mette in luce l'eroicità attraverso la sistematicità e la ripetitività degli eventi che, rappresentanti lungo le pareti della sala del trono B del palazzo Nord-Ovest di Nimrud, dovevano rappresentare un efficace veicolo di propaganda.
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