lunedì 11 aprile 2016

I BABILONESI - PERIODO PALEOBABILONESE: il rilievo

In questo periodo si affermano le stele che evocano raccolte di sentenze giudiziarie, oltre alla tradizionale pietra centinata che invece celebra le vittorie di guerra o la costruzione di nuovi canali o complessi templari. le opere giunte fino a noi non sono numerose ma ci permettono di riconoscere un modello secondo il quale si privilegiano le forme tonde e un grande realismo descrittivo.
Codice di Hammurabi
Il Codice di Hammurabi è l'opera perfetta per riconoscere gli elementi comuni dell'arte del periodo paleobabilonese. Il codice di leggi era eretto, originariamnete, a Sippar, presso il santuario dell'Ebbar di Shamash, mentre alcune copie erano collocate nei templi di Enlil a Nippur e di Marduk a Babilonia. E' stato rinvenuto a Susa perchè trasferito a seguito delle conquiste avvenute in Babilonia. 
L'iscrizione contiene una breve introduzione e 282 articoli di leggi che investono sia la vita pubblica sia quella privata: il testo tuttavia non doveva essere un vero e proprio codice di leggi ma una raccolta di sentenze giudiziarie rappresentate in forme giuridiche generali. 
Hammurabi ha una tiara a calotta con una banda alta di tradizione neosumerica, porta una lunga veste esolleva il braccio destro nella classica posa che identificava il fedele. Il sovrano è davanti a Shamash che, seduto su un trono decorato con un prospetto di un tempio, si erge sopra le montagne d'oriente dove sorge il sole. Il dio porta una tiare a corna, il tradizionale mantello a balze di lana, il listello e la corda, strumenti di misura e simboli di equità e giustizia. Alle sue spalle fuoriescono i raggi solari.
Prima ancora di essere un monumento giuridico, la stele di Hammurabi è uno strumento di propaganda con cui il sovrano presenta a Shamash le leggi promulgate e, nello stesso tempo, si celebra come realizzatore in terra dell'equità e della giustizia sociale voluta dal dio.

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