Uno degli esempi più interessanti della statuaria regale accadica è senz'altro la Testa di Sargon di Akkad risalente al XXIV-XXIII secolo a.C e conservata al Museo Nazionale di Baghdad.
Testa di Sargon |
I pesanti capelli sono raccolti in uno chignon posto sulla nuca del sovrano; l'acconciatura, assai accurata, lascia tre piccole ciocche di capelli che si liberano con precisione e formalismo, subito dietro l'orecchio.
Il volto è meno astratto, più realistico rispetto alla tradizione statuaria protodinastica. Anche la barba, la cui parte terminale si divide in due masse di riccioli che si fanno sempre più lunghi e con incisioni più fitte, è più ricercata, resa con finissime ciocche sostituite da semplici linee incise vicino alla bocca.
Nella figura di Sargon, fondatore del regno akkadico, i topoi letterari e la propaganda dei successivi dinasti mesopotamici riconoscono "l'uomo nuovo", di sangue non regale, capace di costruirsi un proprio destino fino al controllo delle "quattro parti del mondo".
Le palpebre sono più accentuate, finalmente visibili, anche se la tecnica dell'incrostazione perdura secondo le più antiche formulazioni del periodo protodinastico.
Il naso aquilino, gli zigomi molto pronunciati, la naturalezza complessiva della bocca, le labbra carnose e la resa delle sopracciglia e della barba rivelano maggiore attenzione all'espressività decorativa.
In questa testa bronzea, rinvenuta a Ninive, alcuni studiosi identificano Sargon, altri suo nipote Naram-Sin.
Priva
degli intarsi delle cavità oculari, altri danneggiamenti riguardano le
orecchie tagliate, la barba spezzata, il naso la cui punta è stata
martellata e gli occhi entrambi rovinati (corrosione e trapanatura). La
deturpazione della statua regale di Sargon non è accidentale, infatti,
la distruzione di simulacri regali comporta una distinzione tra damnatio memoriae
(cancellazione di ogni rimando al re per motivi politici interni) e il
danneggiamento quale atto straniero per umiliare un re sconfitto; atti,
ad ogni modo, considerati di cattivo auspicio. Alcuni studiosi hanno
ipotizzato la distruzione della statua ad opera dei Medi o
dei Caldei.
Caro/a Amneris, la testa del re Sargon si data al 2334 a.C. circa, quindi una ventina di anni dopo la fine del periodo protodinastico IIIb (che dura dal 2450 al 2350 a.C.). Qui siamo in piena epoca del primo impero di Akkad, fondato proprio da Sargon.
RispondiEliminaCordiali saluti
Virginia
Virginia, grazie mille per la correzione. Lo apprezzo sempre. A presto.
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