Sono sporadiche le opere a rilievo del periodo tardobabilonese giunte fino a noi, il che rende deficitaria ogni conoscenza sulla produzione artistica delle botteghe lapidee di Babilonia della prima metà del I millennio a.C.
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stele-kudurru |
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Stele di Mardukaplaiddina |
Nella stele-
kudurru di Mardukzakirshumi I si scorgono alcuni tratti essenziali della più tarda tradizione scultorea neobabilonese tra la fine del VII e tutto il VI secolo a.C. Nella stele del dinasta si esprimono nuove forme volumetriche dai contorni ondulati e dalle linee curve, un plasticismo accentuato e un'eleganza molto ricercata.
Questi aspetti formali e di stile sono chiaramente espressi da un'altra stele, quella di Mardukaplaiddina II, dove le forme sono sinuose e c'è un'accentuata tecnica descrittiva, soprattutto nel volto. Nella stele a destra, il sovrano, dalle dimensioni maggiori, porta una lunga veste chiusa da una cintura senza fibula, verosimilmente in stoffa, e un copricapo a punta con diadema che ricade sulle spalle, a identificare la sovranità neobabilonese. Le divinità sono da riconoscere in Nabu, drago che sostiene un podio sopra lo stilo; Ea, rappresentato con il pesce-capra con un podio su cui compare il bastone ad ariete simbolo del dio creatore delle acque sotterranee; Marduk, raffigurato con il drago anguiforme con il podio su cui si staglia la vanga del dio di Babilonia.
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Stele di Nabonedo |
L'arte del rilievo tardobabilonese è conosciuta soprattutto su stele che riproducono il sovrano con tiara a punta, lungo drappo sulla schiena, asta regale e un piccolo oggetto ricurvo. Di solito si trova di fronte a un funzionario a cui rinnova la fiducia e il vassallaggio. L'aspetto religioso si manifesta nella presenza di simboli divini, mentre le iscrizioni occupano la maggior parte della pietra.
Fa eccezione la stele di Nabonedo, ultimo sovrano di Babilonia. La stele, caratterizzata dalla sola figura del sovrano con i simboli divini, richiama la struttura iconografica delle stele neoassire. Nabonedo, figlio di una sacerdotessa del dio Sin di Kharran, fu fortemente criticato dal clero di Marduk per le sue supposte simpatie verso il mondo assiro. Nabonedo è rappresentato con il tipico copricapo a punta della sovranità neobabilonese mentre sorregge l'asta regale. In alto a destra troviamo le tre divinità: partendo da sinistra, Sin è rappresentato con la luna, Shamash è raffigurato con il sole e Ishtar è simboleggiata con il pianete Venere.
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