venerdì 20 maggio 2016

I BABILONESI: il periodo neobabilonese

Dopo una serie di alterne vicende militari contro gli Assiri, la Mesopotamia meridionale viene assogettata a un sistema di controllo provinciale che limita l'autonomia e la politica dei dinasti di Babilonia. A seguito di un atteggiamento fortemente antiassiro, fomentato dal regno elamita, Babilonia viene brutalmente saccheggiata e distrutta nel 689 a.C. a opera di Sennacherib. Il suo successore Esarhaddon avvia un capillare programma di ricostruzione della città che coinvolge i principali edifici monumnetali, tra i quali l'Etemenanki, l'Esagila, le fortificazioni interne ed esterne della città, fino al restauro dei più celebri santuari del paese. L'autonomia babilonese si raggiunge solo a seguito del crollo dell'impero assiro: nel 614 a.C. i Babilonesi sconfiggono definitivamente gli assiri ereditando gran parte del loro territorio, successivamente consolidato con una serie di spedizioni militari in Occidente (battaglia del 601 a Pelusio, nel Delta contro gli Egiziani, presa di Gerusalemme nel 587, conquista di Tiro). Nabucodonosor sarà attivo anche sul fronte interno, dando vita a una vera e propria rifondazione di Babilonia. Il sovrano si impegna anche nella Bassa Mesopotamia presso le città di Sippar, Ur e Uruk. 
L'ultimo sovrano di Babilonia, Nabonedo, è attivo perlopiù sul fronte interno, per ridimensionare o limitare il potere del clero di Marduk; Nabonedo trasferisce la residenza a Teima, nella penisola sud-arabica, lasciando la reggenza di Babilonia al figlio e mostrando un chiaro contrasto con gli ambienti sacerdotali e aristocratici babilonesi. Quando Ciro il Grande entra a Babilonia nel 539 a.C., il sovrano persiano si presenta come un liberatore che sottrae la città all'eretica politica portata avanti da Nabonedo nei confronti di Marduk.

martedì 17 maggio 2016

I BABILONESI - PERIODO CASSITA: la glittica

La glittica cassita del periodo arcaico s'ispira alla tradizione del tardo periodo paleobabilonese. Da un punto di vista stilistico e formale, le innovazioni cassite sono da identificare nell'eleganza delle figure ora alte e slanciate, che mostrano forti analogie con quanto conosciuto in Alta Mesopotamia e in Siria con la seconda metà del II millennio a.C.
A cavallo  tra il XIV e il XIII secolo, quest prime formulazioni glittiche sono affiancate e poi sostituite da realizzazioni che subiscono la nuova arte medioassira: vivacità di composizione, ricercato naturalismo, nuovo modo di concepire lo spazio scenico del sigillo e iscrizioni disposte anche orizzontalmente.
Le più tarde realizzazioni cassite mostrano nuovi schemi araldici che sfruttano capridi rampanti ai lati di un albero sacro, uomini-pesce o figure fantastiche e composite conosciute nel patrimonio iconografico delle stele-kudurro.

giovedì 12 maggio 2016

I BABILONESI - PERIODO CASSITA: il rilievo di Nabuaplaiddina

Rilievo di Nabuaplaiddina
Il rilievo presenta un articolato impianto figurativo che mostra la divinità solare in trono mentre accoglie, con i suoi simboli di giustizia ed equità sociale, un sacerdote, il grande sovrano e una dea intercedente.
Il rilievo, sebbene ancora distante dalla matutità artistica del periodo Neobabilonese, mostra un modellato plastico, tondo, che si inserisce in una ordinata rappresentazione secondo uno schema di introduzione di lunga tradizione.
L'iscrizione nella parte inferiore ricorda le ricerche effettuate dal sovrano per recuperare il simulacro del dio Shamash disperso a seguito delle incursioni compiute dai Sutei su tutta la Babilonia. 
Il dio, con tiara a plurime corna e dalle dimensioni più grandi, è sotto un baldacchino e davanti a un tavolo su cui si erge l'emblema solare, simbolo di Shamash.
Il rilievo di Nabuaplaiddina, rinvenuto sotto la pavimentazione dell'Ebabbar di Sippar, mostra aspetti iconografici prossimi alle più arcaiche formulazioni paleobabilonesi e distanze stilistiche e formali dalle coeve botteghe neoassire.
Sono evidenti le differenze stilistiche e iconografiche con la decorazione scultorea del contemporaneo palazzo nord-ovest di Kalkhu di Assursinasirpal II, caratterizzata perlopiù da un dinamico e confusionario incedere di eventi resi tramite un tratto piatto e inciso.

giovedì 5 maggio 2016

I BABILONESI - PERIODO CASSITA: il rilievo

Il rilievo cassita è ampiamento conosciuto da una serie di stele, chiamate kudurro, che permettono di rintracciare alcuni aspetti artistici innovativi introdotti dalle botteghe cassite.
Sui kudurro, ceppi dalla forma ovoidale, è inciso un testo che decreta la donazione del sovrano a un dignitario, a un principe o a un funzionario; essi si arricchiscono, perlopiù nella parte superiore, di simboli divini, solo in alcuni casi accompagnati dalla figura del sovrano.
I kudurru mostrano uno sviluppo artistico e di stile che permette di riconoscere le prime esecuzioni per la caotica sistemazione dei simboli divini. Una successiva produzione, risalente al XII secolo, testimonia un radicale cambiamento riguardo le icone divine: il demone leonino scompare mentre si affermano i simboli divini su podi sorretti dall'animale connesso al dio. Una terza tradizione è l'eliminazione delle figure antropomorfe e l'introduzione di nuovi simboli come l'uccello di Kharbe, il busto femminile e l'aratro.
Si rinuncia alla divisione in registri, privilegiando una scena principale completata da simboli che assumono significati minori; il numero dei simboli diminuisce, vengono canonizzate le associazioni simboliche e standardizzate le divinità rappresentate.
Con la fine del XII secolo e nel corso dell'XI si assiste a un'esasperata canonizzazione iconografica unita a uno stile massiccio, con figure squadrate.

lunedì 2 maggio 2016

I BABILONESI - PERIODO CASSITA: l'architettura

L'attività edilizia dei sovrani cassiti nella Mesopotamia centro-meridionale segue la tradizione della I dinastia di Babilonia anche se con alcune varianti.
I sovrani cassiti si impegnano a restaurare i principali santuari della regione, in particolare i grandi centri templari di Ur, Uruk, Isin, Nippur, Sippar e Babilonia. Tra i complessi sacri più originali vi è il tempio della dea Inanna costruito a Uruk. Il tempio mostra contrafforti angolari, una cella longitudinale con due ingressi laterali, secondo una tradizione ignota in Babilonia ma nota in Assiria. Un complesso monumentale di grande importanza era quello dell'area sacra di Dur Kurigalzu, probabilmente dedicata al dio Enlil.
Dur-Kurigalzu
La ziqqurat era isolata dal complesso sacro ed era caratterizzata da un tempio maggiore che si ergeva sull'ultimo piano della terrazza. A questa si aggiungevano  due templi della dea Ninlil e del dio Ninurta che mostravano forti rotture con la tradizione sacra del periodo paleobabilonese. 
L'architettura laica cassita è conosciuta da un solo edificio rinvenuto presso Dur Kurigalzu. Gli ampliamenti e gli interventi operati dai sovrani determinano uno sviluppo architettonico caratterizzato da corpi autonimi di fabbrica. L'intero edificio si organizzava intorno a nove settori principali in cui sono riconoscibili gli ambienti residenziali, di rappresentanza, amministrativi e una lunga e stretta sala cerimoniale. Il palazzo doveva avere almeno un altro piano dove, con ogni probabilità, erano collocate le zone residenziali della famiglia reale.