Cartina |
Il periodo paleobabilonese coincide con la prima metà del I millennio a.C. quando, dopo la caduta di Ur, alcuni centri della Mesopotamia meridionale si contendono il predominio territoriale sull'intera regione dei fiumi per poi estendersi, come farà Hammurabi, sulle terre del Nord e del medio-alto corso del fiume Eufrate. Con il crollo di Ur, a seguito dell'intervento elamita, Ishbi-Erra assume il controllo politico. Dopo le vittorie contro gli Amorrei, negli ultimi anni di regno, Ishbi-Erra libera Ur dagli ultimi elementi elamiti presenti ed estende il proprio dominio fino alle coste del Golfo Persico. L'ascesa della città di Larsa, però, crea un certo frazionamento poiché le due città si contendono il controllo su un territorio abbastanza vasto.
La riunificazione si avrà solo con Hammurabi, sesto re della dinastia, grazie a uno sforzo capillare. Solo dopo trentatré anni dal suo insediamento, riuscirà a compattare i regni di Mesopotamia, sconfiggere una coalizione di città a cui partecipano anche Elam, Assiria, Gutium ed Eshnunna, conquistare definitivamente Larsa.
I suoi successori amministrano un regno che mostra le prime difficoltà nella gestione a causa di una forte pressione esercitata dai Cassiti a est e dalla "dinastia del mare" a sud. I sovrani si trovano costretti a confrontarsi con i confini del regno: nel 1595 a.C. Mursili I, re degli Ittiti, entra in Babilonia, la saccheggia, depreda il simulacro del dio nazionale Marduk per poi ritirarsi lasciando un profondo vuoto politico, immediatamente sfruttato dai Cassiti che si impossesseranno della città e della Mesopotamia centro-meridionale.
Nessun commento:
Posta un commento