martedì 29 settembre 2015

L'arte parietale: analisi degli stili

Secondo André Leroi-Gourhan, archeologo e antropologo francese, l'arte del Paleolitico superiore si può dividere in quattro stili o periodi che delineano un percorso figurativo e tecnico con lo scopo di raggiungere una sempre maggiore aderenza alla realtà. 
  • Il I stile, o arcaico, è compreso tra il 30000 e il 23000 a.C. ed è riferito alle testimonianze rinvenute sulle rive del fiume Vézère in Dordongna (Francia). E' caratterizzato da una forte semplificazione delle forme, quindi da figure schematiche e simboliche individuate mediante contorni continui. Gli animale rappresentati, buoi, bisonti, stambecchi, cavalli, sono graffiti o dipinti sulle rocce. Importanti  rilevamenti sono a La Ferrassie e Laussel. Nella figura a destra si vede un blocco di calcare  dell'Abri Cellier, Dordogna, su cui è rappresentato un cavallo associato a una figura schematica che potrebbe rappresentare l'organo sessuale femminile. L'animale, visto di profilo, è reso con poche linee curve.
  • Il II stile, sviluppatosi tra il 23000 e il 17000, presenta le figure animali, spesso in gruppi, che creano veri e proprio cicli parietali. Gli animali sono ormai tracciati con segno nitido e flessuoso, anche se ridotto spesso al contorno, e mancano talvolta alcuni particolari come le zampe. Compaiono in questo periodo le impronte negative di mani, come quelle della grotta Gargas, sui Pirenei francesi, ottenute appoggiando la mano sulla parete rocciosa e spruzzando il colore attorno con una cannuccia ricavata da un osso cavo.
  •  Il III stile, diffusosi tra il 17000 e il 15000, presenta figure con una maggiore definizione del tratto associata all'attenzione per le macchie di colore, soprattutto ocra e grigio, stese in modo da far cogliere meglio la forma dell'animale ed il suo movimento. I corpi massicci mettono in evidenza zampe piccole e sproporzionate. Appartengono a questo stile anche la grotta di Lascaux e la grotta di Peche-Merle. In quest'ultima ci sono molti graffiti e pitture: in particolare  nella "sala grande" sono rappresentati due cavalli rivolti in direzioni opposte e con la parte posteriore sovrapposta; gli animali hanno linea di contorno nera, corpo maculato, testa e collo neri. Intorno alle mani ci sono molti negativi di mani e un pesce, forse un luccio, delineato di rosso. 
  • Nel IV stile si raggiunge la maturazione. L'uso dei bruni e delle ocre è calibrato dai grigi di contorno, ottenuti con polveri di carbone. L'artefice realizza con abilità lo scorcio per offrire a chi guarda il movimento dell'animale o la sua possenza. Appartengono a questo periodo le pitture della grotta di Altamira e la grotta di Niaux. Nella foto a destra, possiamo vedere un bisonte accovacciato. L'analisi della tecnica di esecuzione ha evidenziato che le figure venivano tracciate a incisione o dipinte, poi veniva campita con il colore la parte interna e i dettagli venivano graffiti. Il colore veniva steso usando toni diversi e sfumature per creare effetti di profondità e luce. I rilievi naturali della superficie rocciosa venivano sfruttati per dare volume al corpo degli animali.

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