mercoledì 18 gennaio 2017

L'arte dei Persiani

Le testimonianze più importanti dell'arte persiana risalgono alla dinastia degli Achemenidi (559-330 a.C.), popolazione indoeuropea che riunì l'impero dal fiume Indo fino al Nilo. Fu Ciro il Grande a conquistare Babilonia nel 539 a.C. Con i suoi successori Cambise, Dario e Serse, l'impero persiano si estese fino a comprendere la Lidia, l'Asia occidentale e l'Egitto. 
La tendenza degli Achemenidi ad utilizzare artisti ed artigiani provenienti da culture differenti diede vita ad un'arte variegata e originale, capace di fondere modelli asiatici, egizi e greci.

Il palazzo persiano
Palazzo di Persepoli
Le caratteristiche dell'architettura persiana sono testimoniate dai grandiosi palazzi eretti nelle città capitali. Già nell'antica residenza di Ciro a Pasargad, si nota l'organizzazione tipologica dei complessi reali, con la planimetria regolare e le ampie scalinate di accesso. 
Certamente innovativo è il Palazzo di Persepoli, capitale ufficiale eretta da Dario I a partire dal 518 a.C. La città era suddivisa in tre settori:
  • la Terrazza con i palazzi reali
  • un'area di culto
  • la città bassa, caratterizzata da un impianto regolare di strade rettilinee.
Mappa di Persepoli
L'area dei palazzi si ergeva su un podio fortificato, frequente in Mesopotamia in cui si accedeva attraverso scale monumentali. Comprendeva i palazzi di Dario, di Serse e di Artaserse, una grande sala delle udienza (l'Apadana), ed ancora harem, il tesoro, tombe reali e magazzini.
Gli edifici erano rigorosamente organizzati sulla pianta quadrata. Per la prima volta in Oriente, nel complesso viene utilizzata in maniera sistematica la colonna, qui presente in porticati e sale ipostile. Alte ed esili, esse sorreggevano eleganti capitelli dalla complessa decorazione, con motivi astratti  e teste di animali. Questa innovazione favorì la costruzione di ambienti dalla spazialità più razionale, l'introduzione di piante più regolari e una visione prospettica basata sul ritmo delle parti costruttive.

Le arti figurative
Raffinati bassorilievi ornavano palazzi e gradinate: rappresentano, con cura decorativa, processioni di dignitari e di guardie reali che rendono omaggio al re. Talvolta erano utilizzate mattonelle smaltate policrome, come nel fregio degli arcieri del V sec. a.C.
In tutti, l'immobilità e l'uguaglianza delle figure determina un ritmo quasi ossessivo, con evidente tendenza ad una forte astrazione. Importante è la produzione nel campo delle arti minori, testimoniata da pregiati esemplari di vasellame, armi e gioielli.

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