Le testimonianze più importanti dell'arte persiana risalgono alla dinastia degli Achemenidi (559-330 a.C.), popolazione indoeuropea che riunì l'impero dal fiume Indo fino al Nilo. Fu Ciro il Grande a conquistare Babilonia nel 539 a.C. Con i suoi successori Cambise, Dario e Serse, l'impero persiano si estese fino a comprendere la Lidia, l'Asia occidentale e l'Egitto.
La tendenza degli Achemenidi ad utilizzare artisti ed artigiani provenienti da culture differenti diede vita ad un'arte variegata e originale, capace di fondere modelli asiatici, egizi e greci.
Il palazzo persiano
Palazzo di Persepoli |
Le caratteristiche dell'architettura persiana sono testimoniate dai grandiosi palazzi eretti nelle città capitali. Già nell'antica residenza di Ciro a Pasargad, si nota l'organizzazione tipologica dei complessi reali, con la planimetria regolare e le ampie scalinate di accesso.
Certamente innovativo è il Palazzo di Persepoli, capitale ufficiale eretta da Dario I a partire dal 518 a.C. La città era suddivisa in tre settori:
- la Terrazza con i palazzi reali
- un'area di culto
- la città bassa, caratterizzata da un impianto regolare di strade rettilinee.
Mappa di Persepoli |
L'area dei palazzi si ergeva su un podio fortificato, frequente in Mesopotamia in cui si accedeva attraverso scale monumentali. Comprendeva i palazzi di Dario, di Serse e di Artaserse, una grande sala delle udienza (l'Apadana), ed ancora harem, il tesoro, tombe reali e magazzini.
Gli edifici erano rigorosamente organizzati sulla pianta quadrata. Per la prima volta in Oriente, nel complesso viene utilizzata in maniera sistematica la colonna, qui presente in porticati e sale ipostile. Alte ed esili, esse sorreggevano eleganti capitelli dalla complessa decorazione, con motivi astratti e teste di animali. Questa innovazione favorì la costruzione di ambienti dalla spazialità più razionale, l'introduzione di piante più regolari e una visione prospettica basata sul ritmo delle parti costruttive.
Le arti figurative
Raffinati bassorilievi ornavano palazzi e gradinate: rappresentano, con cura decorativa, processioni di dignitari e di guardie reali che rendono omaggio al re. Talvolta erano utilizzate mattonelle smaltate policrome, come nel fregio degli arcieri del V sec. a.C.
In tutti, l'immobilità e l'uguaglianza delle figure determina un ritmo quasi ossessivo, con evidente tendenza ad una forte astrazione. Importante è la produzione nel campo delle arti minori, testimoniata da pregiati esemplari di vasellame, armi e gioielli.
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