sabato 24 dicembre 2016

GLI ASSIRI - PERIODO NEOASSIRO: la pittura

Tracce di tecniche pittoriche in epoca neoassira sono presenti negli edifici palatini e di culto; le tecniche usate sono:
  • la pittura a secco
  • la pittura invetriata su lastre in argilla 
  • mattoni dipinti invetriati, spesso anche a rilievo su una sola faccia
Le pitture su parete meglio conservate provengono dal palazzo siriano di Til Barsip: le pitture subirono diversi rifacimenti e restauri, ma appare probabile che la maggior parte di esse fu eseguita dal turtanu (governatore) Shamshi-Ilu. Questo ciclo pittorico doveva aver avuto un importante sviluppo nelle successive realizzazioni di Khorsabad dove, nel palazzo Reale e nella residenza K, sono state rinvenute tracce di pitture, in alcuni casi straordinariamente conservate.
Una pittura, in particolare, in rosso, blu e nero, raffigurava Sargon II, suo figlio Sennacherib e il dio Assur inseriti in un fregio dal profilo centinato secondo forme ispirate alle stele in pietra erette dai sovrani neoassiri. Assur, con tiara tronco-conica a plurime corone, è rappresentato mentre riceve, su una terrazza templare, Sargon II (che porta con sé gli emblemi  regali, mazza e tiara neoassira, e alza il braccio destro con pugno chiuso e indice alzato) e Sennacherib, principe ereditario, con in mano i simboli di equità e giustizia generalmente associati al dio solare Shamash. L'impianto scenico centrale è circondato da tre fregi divisi in bande di decorazioni geometriche  che contenevano geni alati speculari ai lati di rosette e cavalli che fiancheggiavano decorazioni a stella.
Tutto il ciclo pittorico di Sargon II sembra seguire i dettami imposti dal sovrano nella realizzazione della decorazione scultorea dei rilievi del palazzo Reale; l'intera rappresentazione esprime solennità e serenità , secondo uno stile privo di enfasi che vuole trasmettere un nuovo ideale universale nella concezione imperiale. 

Gli stessi elementi si ritrovano nel II ciclo pittorico di Til Barsip, generalmente attribuito alle botteghe di Assurbanipal, dove si realizzano copie dei rilievi di caccia della sala C del palazzo Nord di Ninive. E' possibile che il programma figurativo propagandistico dei sovrani di Assiria includesse un capillare e attento sforzo sui cicli pittorici e probabilmente sugli arazzi  che dovevano rappresentare non solo un elemento decorativo interno alla fabbrica palaziale ma anche un veicolo di trasmissione iconografica e ideologica delle virtù del sovrano.

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